sabato 24 aprile 2010

la resistenza di Arcore

Sembra ancora ferma al Senato la legge sulle intercettazioni, che era stata approvata dalla Camera nel 11 Giugno scorso . Difatti avendo subito ulteriori modifiche dopo il campanello d’allarme del Presidente Napolitano il quale,contrariamente a quanto previsto dalla legge, minacciò di non firmare la legge nel suo testo originario , Il ddl dunque sembra destinato a subire rallentamenti e soprattutto a una brusca retromarcia

Passiamo ora ad analizzare le modifiche che sono state apportate al testo, che dunque dovrebbe a breve tornare alla Camera per essere approvato nella sua nuova forma :

Sono cancellati gli “ evidenti indizi di colpevolezza “ ( abolita la modifica al comma 1 ; art. 267 c.p.p) come condizione necessaria per autorizzare l’intercettazione : il ministro Alfano, con l’ausilio di giornalisti e soprattutto di magistrati ( lui è solo laureato in legge ) , ha scoperto che l’intercettazione di fatto sarebbe stata inutile se autorizzata soltanto dopo la certezza di colpevolezza del fortunato malvivente,carpita chissà come. Viene in tal modo ripristinata la condizione di “ gravi indizi di reato” necessaria per autorizzare l’intercettazione

Vengono aggiunte due novità , l’una e l’altra palesemente incostituzionali : 1) qualora venga intercettato un criminale che parla con un parlamentare il Pm deve bloccare l’intercettazione e chiedere l’autorizzazione al Parlamento ( al Parlamento , non alla camera di appartenenza !) ; mentre per legge i meccanismi di autorizzazione e proroga delle intercettazioni debbono essere sorvegliati solo dal Gip . Dunque un intercettato che parla con un parlamentare ( ad esempio ricordiamo le conversazioni Berlusconi- Innocenzi ) in cui potrebbero esserci indizi di reato, il pm una volta scoperto che c’è di mezzo un parlamentare deve bloccare l’intercettazione e chiedere autorizzazione per proseguire al Parlamento . Nel contempo l’onorevole potrà avvertite il suo interlocutore delle intercettazioni e, con una certa probabilità, il Parlamento potrebbe non autorizzare il Pm. Stessa regola vale anche per i tabulati telefonici dei parlamentari in questione ( comma 22) : Per acquisire un tabulato devo sapere ,tramite apposita palla di vetro,che appartiene ad un parlamentare e chiedere l’autorizzazione al Parlamento .

La seconda novità prevede l’impossibilità sia per ogni privato cittadino che per i magistrati di registrare o filmare le proprie conversazioni a meno che non emerga una notizia di reato . Dunque se io per tutelarmi decido di registrare un esame orale universitario o una conversazione compromettente con un professore , rischio una pena che va da 6 mesi a 4 anni di reclusione . Stessa pena per il magistrato che decida di piazzare cimici in appartamenti o automobili ( di fatto si ostacolano le intercettazioni ambientali).

Il resto della “controriforma” come la definisce Ingroia , rimane invariato in tutta la sua incostituzionalità dunque :

Contrariamente a quanto previsto dal principio costituzionale di “ obbligatorietà dell’azione penale “ le intercettazioni potranno durare al massimo 60 giorni ( tempo inferiore a quello concesso per per chiudere le indagini preliminari) . Inoltre è previsto , dalla legge vigente, che per ogni utenza deve essere emesso un decreto , e un altro ancora per ottenere poi le proroghe delle intercettazioni ,sempre per ciascuna utenza . Ma se il limite è di 60 giorni , che fine faranno le proroghe? Come farà il Gip a esercitare il suo mandato? Inoltre la nuova legge prevede che “ la toga che lascia pubblicamente dichiarazioni sul procedimento deve essere sostituito se indagato per rivelazione del segreto d’ufficio” .

Ancora, in barba all’Articolo 270 del Codice di procedura penale il contenuto delle intercettazioni non potrà più essere usato in un altro procedimento penale “ principio di incomunicabilità delle intercettazioni fra procedimenti penali diversi” dunque tra l’altro in contraddizione con il comma 1 art. 267 della presente “riforma” non si potrà chiedere un’intercettazione portando come prova della sua necessità il contenuto di un’altra intercettazione, che invece potrebbe contenere appunto “ indizi di reato”.

Tutte queste modifiche ,come possiamo intuire servono a tutt’altro che tutelare la sicurezza del cittadino, sembrano, così a pensar male , di costituire un vero e proprio percorso a ostacoli per magistrati e forze di polizia . Spesso il ministro Alfano ha argomentato la necessità della riforma sostenendo che la spesa per le intercettazioni in Italia è troppo alta, mentre invece con il sostegno di troppi in Italia permane il vizio di tenere in piedi altri sistemi molto più costosi e molto molto meno utili delle intercettazioni, che invece la loro storia ci ha rivelato essere fondamentali.

Per giungere a conclusione , la ciliegina sulla torta è rappresentata dal bavaglio imposto all’informazione; inutile dire anch’essa palesemente incostituzionale . Difatti : contrariamente all’articolo 21 della Costituzione e dell’articolo 19 della Convenzione Internazionale dei diritti dell’uomo la quale recita “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”

La nuova legge sulle intercettazioni impone il divieto di pubblicazione delle intercettazioni ; secondo il comma 2- bis art. 114 Cp.p : “ è vietata la pubblicazione anche parziale ,per riassunto o nel contenuto della documentazione e degli atti relativi a conversazioni,anche telefoniche o a flussi di comunicazioni informatiche o telematiche .. anche se non più coperti sa segreto fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’ udienza preliminare “ che di fatto abbiamo visto coincide con lo stop all’intercettazione.

Dunque non si potrà più pubblicare nulla sui giornali , neanche i nomi e le immagini dei magistrati che sono impegnati nel processo ( comma 6- ter) ; e ,neanche parzialmente , le richieste di ordinanze emesse in materia di custodia cautelare ( 2- ter) . Significa che se è stato emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti del mio vicino di casa ritenuto pericoloso, io non ho il diritto di saperlo.

Pena previste in caso di violazione : per i giornalisti sono 2 mesi di carcere più 10 mila euro di multa ,oltre alla sospensione dalla professione ( a seguire un tot di sospensioni c’è l’espulsione). Un editore invece che decide di pubblicare materiale suddetto rischia una pena pecuniaria di 500 mila euro ad articolo in quanto ritenuto responsabile dell’operato dei suoi giornalisti.

Ora non si può fare altro che attendere che anche questa leggina venga bloccata dalla Consulta ,e non sarebbe ne la prima volta né l’ultima, visto che a quanto pare la cosa che riesce meglio a questi signori è concepire ipotesi di riforme che poi vengono puntualmente bocciate per anti costituzionalità. Forse è ora che il Paese si svegli e noti che c’è un vero e proprio puzzle di leggi ( non solo questa) che messe insieme riuscirebbe a minare alla perfezione il lavoro della magistratura e magari qualcuno un po’ più acuto potrebbe pensare che il tutto faccia parte di un piano , un vero e proprio disegno organizzato. Ma tranquilli quel qualcuno molto probabilmente è solo un mascalzone.




Grazie  a..
Antonio Ingroia “C’era una volta l’intercettazione” Stampa alternativa /Nuovi Equilibri 2009 - Articolo di Antonella Mascali “ L’ordine ai colonnelli : chiudere la partita entro due settimane” ,pubblicato sul “Fatto Quotidiano” del 1 Aprile 2010- Bruno Tinti “ La fabbrica dei reati” “Fatto Quotidiano” 1 Aprile 2010- Marco Travaglio “Schifate” pubblicato sul “Fatto Quotidiano” del 21 Aprile 2010 -

martedì 20 aprile 2010

Il sogno erotico di Berlusconi

Le velinee?? Naaaa
Le escor?? Naaa

Il  vero sogno  erotico  di  Berlusconi  come avete avuto  modo  certamente di  notare in questi  giorni  è quello  di  diventare Presidente della Repubblica .
Un vecchio  sogno nel cassetto  che il  Premier  sta rispolverando  dopo aver accennato  mesi  fa all'idea, ma che  fungerebbe, nel caso potesse realizzarsi , da chiusura perfetta del cerchio. Il grande  cerchio della sua  vita.
Molti  su  Facebook si stanno  lamentando  si stanno aprendo  petizioni dove la gente sostiene  di  non  volere Berlusconi Presidente  della Repubblica perchè : " è  antipatico e mafioso " e non è  amato  da tutto  il popolo  , mentre il Presidente della repubblica  è  il presidente di  tutti.
Vorrei  delucidare ai  miei  coetani e non  con qualche piccolo  dettaglio per cui  davvero  ci  dobbiamo  opporre a questo  scempio
Il presidente della repubblica ha  L'IRRESPONSABILITA' PER QUALSIASI  ATTO  COMPIUTO NELL'ESERCIZIO DELLE SUE FUNZIONI ,eccetto per il  reato  di  Alto  Tradimento nei  confronti  della Repubblica e  di  Attentato  alla Costituzione.
Per quanto riguarda  illeciti  compiuti  fuori  dall'esercizio  delle funzioni  interviene  la giustizia ordinaria.
Il Presidente della  Repubblica ,per definizione  dovrebbe essere super partes...  e in questo  ci  siamo  perchè  quando  si  tratta di  curare  i  suoi  interessi  il premieri  non fa discriminazione di partito è perfettamente super partes,fratellizando  con tutti  coloro che  possono  garantirgli  ciò  che vuole.
Il Presidente della Repubblica può nominare durante il  suo  mandato ( 7 anni)  5 senatori  a vita ( aumentabili)  ("per aver illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario" art. 59, comma 2 Cost.)
 Io  vi  tiro  fuori  il mio  exit pool  personale alcuni tra quelli  che potrebbero  godere di immunità  parlamentare a  vita,prendete nota :  1) senatore a  vita Marcello  Dell'Utri 2) Sen. a  vita Fedele  Cofalonieri  3) Cesare Previti  4 ) Emilio Fede ..
Altro  dettaglio  è che  Berlusconi di fatto  non  può  essere  considerato  Presidente della Repubblica, o  almeno non  di  questa Repubblica  poichè  la sua figura  consiste nel "rappresentare  l'unità  nazionale ",mentre la  coaolizione  che appoggia  Berlusconi  è determinata ad  ottenere una riforma federale dello  Stato  italiano.
Dimentichiamoci  anche che il Presidente della Repubblica può :
-dichiarare lo  stato di  guerra
-autorizzare la presentazione in Parlamento dei disegni di legge governativi;
-emanare i decreti-legge, i decreti legislativi e i regolamenti adottati dal governo;
nominare alcuni funzionari statali di alto grado;

-presiedere il Consiglio Supremo di Difesa (CSD) e detenere il comando delle forze armate, benché in qualità di ruolo di garanzia, non di comando effettivo;

-decretare lo scioglimento di consigli regionali e la rimozione di presidenti di regione.. e tanti  altri
Questi  sono i motivi  fondamentali  per cui  Berlusconi vuole diventare Presidente di  tutti  gli  italiani, apportanto però  dovute modificazioni  che gli  concedano  di  avere più  potere e più  immunità.

sabato 10 aprile 2010

Rinculo alla grande ...con la solita competenza firmata Gelmini.

Articolo  di  Elisabetta Reguitti  ; " Il Fatto  Quotidiano"  10  Aprile 2010

 La  bufala  elettorale  della Gelmini  svelata  di  fronte al  Tar
Le quote per i  bimbi stranieri  nelle classi  crollano  al  primo  ricorso

Tetto  del 30% di  stranieri per classe? Come non detto  . Passate le elezioni  non serve  più attirare  elettori  e dunque  l'annuncio -di  Febbraio-  del Ministro  Mariastella  Gelmini su  " il limite previsto che entrerà  in vigore in modo graduale e  favorirà l'integrazione ", ad Aprile viene ridimensionato  come " documento  che non ha  un'efficacia normativa generale ed esterna , non può essere considerata  atto regolamentare". Proprio  cosi : prima si  è  urlato  alla necessità di  risolvere una volta  per  tutte il problema delle "classi  ghetto"imponendo  un tetto  rigido.
Poi i problemi  comunque restano ma  intanto  il  ministero  si tutela dicendo  che si trattava di  indicazioni  interne.
Ieri  si è  svolta la prima  udienza per il primo ricorso  presentato a Febbraio  da due mamme  ( di  nazionalità  egiziana  e  rumena) contro il  tetto di alunni  stranieri  nelle classi  proposto per l'appunto dal  Ministro  Gelmini. Inseme  alle  due signore  anche l'Asgi  e l'Onlus  Avvocati per Niente . Nel ricorso  si chiedeva  al  giudice   di imporre l'accettazione delle  domande di  iscrizione di  tutti  gli  alunni  stranieri con le medesime  condizioni  previste per gli  italiani  nonchè  di  dichiarare  il  carattere discriminatorio del  comportamento tenuto  dal  Miur  e dalla  sovraintendenza  scolastica regionale  nell'aver proposto modalità   diverse  di  iscrizioni  dei  bambini  a seconda della  nazionalità.
Tutto  inutile perchè  ieri  l'Avvocatura  di  Stato  per  il  ministero  dell'Istruzione  ha  sostenuto  che si trattava solo  di indicazioni  interne per  gli  istituti  ma che nessun bambino sarebbe  stato obbligato a spostarsi  da una  classe all'altra  in quanto  straniero. In effetti   già  la circolare prevedeva che  :"per l'iscrizione di alunni  stranieri  si  dovranno  realizzare  accordi  di  rete tra le scuole  e gli  Enti  locali ".
Ma allora che  fine  fa  il  tetto  del  30 %? Ma andiamo  per ordine e  cerchiamo  di  capire  cosa prevede questa che sembra essere stata una  vera e  propria  bufala mediatica  pre-elettorale con l'aggravante che l'ogetto  è l'accesso  alla scuola  pubblica . Gli uffici scolastici  regionali,di intesa con gli Enti territoriali,comunque, potranno  autonomamente definire quanti  bambini  stranieri  per classe si  potranno iscrivere  alle scuole della propria zona  di competenza. Il limite del  30 % potrà essere innalzato  ,dall'ufficio scolastico, a fronte della presenza di  alunni stranieri ( come può frequentemente accadere nelo  caso  di  quelli  nati  in Italia ) già  in possesso  delle adeguate conoscenze linguistiche . ma se l'ufficio  scolastico   non  autorizza  dove va l'alunno  straniero "eccedente"?  E chi  accerta all'atto  di  iscrizione le competenze linguistiche ? Un ulteriore  passaggio, sempre secondo  la difesa del  ministero , è che  la  circolare non  pone vincoli  ai  genitori  rispetto l'iscrizione  a scuola  dei  propri figli   ma fissa piuttosto l'obiettivo  di  indurre  le scuole ad attivare "criteri  di  carattere organizzativo esterno  al fine di ottenere uan equilibrata  distribuzione  degli  allievi con  cittadinanza non italiana  tra istituti  che esistono  sullo  stesso  territorio" . Quindi  ?
Pulmini   che spostano  i  bambini  da  una scuola  all'altra?  Insomma  questo rischia di  essere un autentico  enigma da  sciogliere.
Circolari  -dette anche indicazioni interne-che più  che aiutare hanno creato  un gran scompiglio tra gli  stessi  dirigenti  scolastici  e a  tutto  ciò  va aggiunto  anche il  fatto  che " nelle indicazioni  e raccomandazioni  per  l'integrazione di  alunni  con cittadinanza  non italiana " il ministero prevede di  assegnare risorse finanziarie ad hoc alle scuole per  l'inserimento  dei  bambini  stranieri e ulteriori  finanziamenti  saranno  previsti per  le scuole dei  territori  con alta  presenza  di  cittadini  stranieri" . Un  ottima  notizia ma che  purtroppo agli insegnanti  abituati  a  dover combattere con i  tagli quotidiani  suona  piuttosto come  un ulteriore inutile annuncio solo  di  natura politica.
La  vicenda  prosegue : l'11 Maggio il  dirigente dell'ufficio scolastico regionale  lombardo dovrà  spiegare  al  giudice cosa sta  effettivamente  accadendo  nelle scuole.

martedì 6 aprile 2010

Gelmini the genius : forse è convinta di giocare a Monopoli...

Riporto qui l’articolo di Erminia della Frattina uscito sul Fatto Quotidiano di oggi


Supplenti e bidelli pagati dai genitori


Un buco da 5 milioni di euro , insegnanti e bidelli che non prendono lo stipendio da Gennaio. E’ La situazione drammatica delle scuole nel Padovano tra licei, tecnici professionali e istituti comprensivi . Per loro mancano cinque milioni dal Ministero del Tesoro per ripianare le spese ordinarie tra esami di maturità supplenze, materiali scolastici e di laboratorio .

“E’una cifra anticipata come tutti gli anni dagli Istituti per pagare il normale funzionamento del regime scolastico- racconta il dirigente del liceo scientifico Cornaro Massimo Vezzaro, 900 studenti e un credito verso lo Stato di almeno centomila euro – tra supplenze ,esami di maturità , materiale per i laboratori . Di solito anche alla spicciolata ma le risorse anticipate delle scuole arrivano dal ministero .Quest’anno però con i tagli voluti dalla Gelmini arriva poco o nulla , e noi abbiamo grattato il fondo del barile”.

Insomma gli istituti scolastici sono rimasti a secco , così se un insegnante si ammala improvvisamente non ci sono soldi per pagare un supplente.

La soluzione rimediata alla meno peggio fa venire i brividi soprattutto nell’ottica del diritto allo studio di cui parla la Costituzione . “ Se un docente ci avverte che sarà assente abbiamo due possibilità – dice Vezzaro- distribuire piccoli gruppi di studenti nelle diverse classi che già stanno facendo lezione provocando disagi e rallentamenti sul programma, ma è la soluzione meno praticata , o radunare la classe senza insegnante con un’altra magari di pari età nell’aula magna”.

Significa 50- 60 ragazzi per un’insegnante sola costretta a fare lezione improvvisando argomenti di interesse comune , o spesso preoccupata solo di mantenere l’ordine tra tanti adolescenti .

In più a volte gli insegnanti si rifiutano di fare supplenze perché il fondo chiamato “ delle ore eccedenti” destinato a questi casi è fermo dal 2008 , quindi i docenti farebbero supplenza gratis.

“ L’unica soluzione è pagare i supplenti con i soldi delle famiglie “ va al sodo Daria Zangirolami dirigente del Tito Livio , il prestigioso liceo classico padovano che ha diplomato il Presidente Giorgio Napolitano e l’economista Luigi Zingales .La preside , che in accordo con studenti e genitori ha programmato tre giorni di sospensione delle attività scolastiche per attirare l’attenzione sull’emergenza spiega:

“Ogni scuola superiore fa versare un contributo volontario alle famiglie all’inizio dell’anno , dai 100 ai 150 euro a famiglia destinati in realtà ad attività formative come teatro ,uscite didattiche, attrezzatura per laboratori ,materiale scolastico. Purtroppo per pagarci le supplenze abbiamo attinto da queste risorse insomma se le sono pagate le famiglie ,altrimenti le classi rimanevano scoperte anche per periodi lunghi di assenza dell’insegnante titolare”.

Come se non bastasse ,ora la coperta è talmente corta che in diversi istituti ci sono supplenti e personale non docente che non percepiscono lo stipendio da Gennaio .Uno di questi è il Cornaro dove un insegnante e un tecnico ausiliario non prendono la busta paga da tre mesi e coprono supplenze che dureranno fino alla fine dell’anno scolastico . “ in più sono persone mature, con famiglie alle spalle, quindi è ancora più imbarazzante e grave per noi “ sottolinea Vezzaro il quale a sua volta è in credito col ministero : “ anche tutti noi dirigenti in Veneto abbiamo una parte di stipendio che dal 2007 a oggi non ci è mai stata versata”.

Il paradosso è che proprio la consulta dei dirigenti di Padova, un organismo volontario al quale aderisce oltre il 50 % degli attuali dirigenti di servizio ,ha consigliato ai supplenti che non percepisco no stipendio da mesi di rivolgersi alla magistratura , di fare causa. “Ci sembra l’unica soluzione se non arrivano i soldi – conclude Vezzaro –almeno con un’ingiunzione di pagamento emanata dal giudice sarà più facile per noi andare al ministero del Tesoro per chiedere di saldare i conti “.

Anche i presidenti dei consigli di istituto,organismo formato dai genitori ,hanno deciso di consorziarsi e di formare una rete permanente che riunisce, ogni quindici giorni, assieme ai dirigenti scolastici e agli alunni.

Insieme stanno organizzando uno sciopero generale in tutte le scuole del Veneto per protestare contro le sforbiciate selvagge e la situazione finanziaria in cui versano gli istituti scolastici.

Erminia della Frattina



… Mi risparmio ogni commento per  non rischiare di  dovermi  auto censurare.