sabato 17 ottobre 2009

Ironia della sorte..

Ogni tanto le vicende lette nei libri, soprattutto nei libri di attualità , bucano quelle pagine e si manifestano in modo più o meno ironico nella vita di tutti i giorni dimostrando la loro perfetta tangibilità.
Come descritto da Travaglio nel libro "Papi" , le preferite di Berlusconi , quelle particolarmente "apprezzate" ricevevano in dono un'automobile ; una Mini Rossa , tutte; tutte la stessa macchina .Perfettamente coscienti di questo le ragazze che avevano ricevuto il prestigioso omaggio alla vista di una macchina perfettamente simile alla loro , come per senso di appartenenza ,provavano ad intuire se quella davanti a loro era " una di loro " ( questo è stato uno dei motivi che ha portato alla concentrazione nella sola Capitale del più alto numero di offerte di vendita di Mini Rosse usate mai viste in tutta Italia)
Non vi sto a cennare altre cose che trovate nel libro.
L'epilogo:
Come si riconoscono tra loro due potenziali frequentratrici di Palazzo Grazioli e dintorni per strada ? Con una certa probabilità entrambe le perfette sconosciute noteranno che , magari discoccupate e in giovanissima età, sono entrambi alla guida di una bella Mini rossa fiammante.

Come si riconoscono per strada due potenziali lettori di Marco Travaglio ? Con una certa probabilità alla vista di una MIni rossa parcheggiata per strada , o ferma ad un semaforo entrambe i perfetti sconosciuti ( magari ai due lati opposti della strada), in modo assolutamente sincrono si fermeranno e la scruteranno ;dopo di che alzeranno lo sguardo e guardandosi l'uno con l'altro scoppieranno in un allegra risata.
( mi è successo veramente!)

martedì 13 ottobre 2009

Back Home

Casa dolce casa , finalmente..
Dopo una settimana di zonzo per il Nord Italia finalmente ho ritrovato la strada del mio paesello .
È stata una settimana importante anche se senza eventi eclatanti (apparte l’incontro con colui che reputo l’uomo più affascinante della Terra),una settimana in cui ho imparato molte cose.
Innanzitutto che Torino è una delle città più belle e vivibili che io abbia mai visto ,
e sono felice di questa scoperta perché in realtà non gode di buona reputazione.
I torinese sono meravigliosi . A volte possono apparire algidi , ma sono capaci di sciogliersi in un sorriso e un ironia straordinari, ciò invece non appartiene ai milanesi.
Una città in cui i negozi non chiudono ( di giorno) mai e la libreria sta aperta fino all’una di notte.
Praticamente la mia città ideale ..
Anche rivedere Milano è stato favoloso , ma sento che nel tempo qualcosa tra me e quella città si è infranto. La prima volta che ci misi piede avevo si e no 19 anni e ci ho vissuto praticamente per un mese ed ero felice come una pasqua;ma penso che in quel momento il mio desiderio fosse , come tutte le adolescenti, fuggire dalla provincia e inebriarmi della vivacità di una città che , a quell’età esercita il suo fascino.
Con gli occhi di oggi mi appare sempre una città meravigliosa, ma troppo caricata .Troppo concentrata su se stessa , troppo chiusa nelle sue frette e nelle sue cose. Quasi troppo milanese oserei dire.

La seconda è stata capire che la mia vita è essenzialmente questo : conoscere gente ,allacciare rapporti , girare , viaggiare e vivere in una città viva e florida sia dal punto di vista culturale che lavorativo. Io sono nata per questo.
Per quanto più volte me lo sono rinnegato e mi sono auto convinta che quello che avevo fino ad ora poteva bastarmi, adesso so che non è cosi .
Dopo lacrime , attacchi di casalingaggine e sedute dall’analista e poi finalmente dopo essere tornata a viaggiare dopo quasi due anni di stasi, ho avuto modo di vedere ad occhi sbarrati il grande torto che stavo per fare a me stessa, e non solo.
Però devo ammettere che anche rincasare ha il suo fascino.. quando dopo un po’ di giorni , anche se ti trovi in un posto che ti fa sentire a suo agio , sai di non essere a casa e si sente. Mamma e papà che ti guardano come se fossi tornata dalle Americhe , gli amici per strada che ti salutano ed erano pronti a denunciare la tua scomparsa perché per una settimana non ti hanno visto “ fare le vasche “ ( avanti e indietro) per le vie del centro .
Ci sta anche quello ,ed è bello ;fino a che non ti sta di nuovo stretto.

Notte insonne

L’ammorbamento di stanotte deriva prettamente da un dibattito a cui ho avuto l’onore di assistere in quel di Milano .
Pur essendo romana infatti mi trovo nella città lombarda per motivi di lavoro … e tra le altre cose ecco che ti vedo spuntare oggi un appuntamento segnato sul blog del mio stimato Marco Travaglio ( e qui , se questo fosse un blog di una famosa star ,in un processo quasi darwiniano i potenziali lettori si dividerebbero in 2 parti ; quelli “Maddai” e quelli persi per sempre ).
L’evento era la presentazione dell’ultimo lavoro di Jose Saramago : “Quaderni” nel teatro Parenti , di Milano ,appunto; inutile dire che mi sono fulmineamente catapultata nella caratteristica location.
Un teatro piccolo.
O forse troppo piccolo per un evento che probabilmente era stato considerato dai suoi organizzatori , di nicchia, ma che di fatto non lo era,o almeno non del tutto.
Lo spettacolo sarebbe dovuto iniziare alle 21, ma alle 20, 45 gli organizzatori erano troppo impegnati a gestire una folla imbufalita per la scarsa disponibilità dei posti in sala che era già stracolma.
E’ stata un’esperienza bella e notevole vedere che quasi 100 persone hanno deciso di propria iniziativa di accatastarsi sulle scalette di ingresso, altri in piedi per cercare di seguire la presentazione da fuori la sala, grazie alle casse audio sistemate in tutta fretta per permettere alla massa furibonda di seguire il tutto .
La sala era silenziosa , ci si guardava con l’aria da ultimi sopravvissuti ,ovunque la voce rimbombante nel teatrino di legno dell’insigne scrittore.
Un pubblico principalmente di adulti , anche s e qualche coetanea sono riuscita ad avvistarla.
Il temi sono di attualità : Bush e le sue menzogne , l’11 Settembre , la guerra , Berlusconi, la Chiesa.
Saramago non ha risparmiato nessuno ,giustamente alla sua età ma chi gli e lo fa fare di elemosinare consensi e stare a compromessi .
Molti erano li per Lui , altri erano li per Travaglio, che questa sera è intervenuto.
Eravamo li .
E’ l’Italia a due velocità. La nostra ,come sempre e da sempre .
Non è vero che in Italia la coscienza civile non esiste ,
esiste ma è pericolosa e soprattutto noiosa , quindi poco sponsorizzata e quando ci si riesce è meglio stordire l’italiano con qualche velina.
Ce lo insegnano a scuola.
Quando ti fanno imparare le poesie a memoria e tu cerchi il senso ; ma se non la sai a memoria sei bocciato.


Nelle leggi della psicologia sociale la minoranza è destinata a fallire, a soccombere alla maggioranza che finisce per assorbirla.. ma d’altronde la psicologia sociale è una scienza ancora giovane , non si conosceva bene internet, e la gente non era proprio cosi incazzata.

Se il Lodo è Al nano allora l'Italia è diventata un giardino,

Per fortuna è stata sancità l'incostituzionalità del così detto “ Lodo Alfano” , e questo si sa , già da un pò di giorni...
La cosa che mi ha stupito è stato scoprire oggi grazie all'operato dei soliti Farabutti , che in realtà il lodo ( che in realtà non è neanche un lodo) , non è tutto frutto del prodigo ministro, ma bensì in parte è stato scritto dall'avvocato - onorevole ( e non onorevole avvocato) Niccolò Ghedini..
Ora..le notizie scritte come si deve le troverete sui giornali ( dipende dai giornali ovviamente), questo è un blog, e per l’esattezza il blog di una futura disoccupata senza arte nè parte ; quindi mi limiterò a una serie di considerazioni deliranti :
Il problema che mi pongo spontaneamente se penso che Ghedini , che è un avvocato , sia stato capace di partorire una delle leggi più visibilmente anticostituzionali della storia del mondo intero , riuscendo poi ad ottenere di farsela firmare dal Presidente della Repubblica ( che a questo punto secondo me soffre di qualche disturbo Pavloviano) fino allo stop della Corte costituzionale , che in attimo di dignitosa lucidità si è resa conto cosa aveva per le mani .,.ecc ecc.. ma veniamo alla questione…
Cosa spinge un avvocato (in teoria , si parla in generale di avvocati…)., in quanto professionista ; uomo che conosce le leggi ; uomo al servizio della legge ,a spingersi fino alla più palese e enorme contraddizione professionale , come emanare una legge che in cuor suo, sa perfettamente essere illegale e sbattersi tanto per promuoverla ?
Ma è ovvio ,direte voi ,fa il suo lavoro ; Silvio Berlusconi lo paga per questo ( visto che lui seppur laureato in giurisprudenza ha dimenticato persino che il Presidente del Consiglio non è mai eletto direttamente dal popolo..)

Ma qui , ragazzi secondo me il gioco di potere non basta più.
Da solo non è più una giustificazione plausibile , per spiegare e il fatto che gli avvocati lavorino al contrario e che in perfetta sintonia con tutte le altre figure professionali ( giornalisti , scrittori , critici e direttori i rete ) si muovano in modo sincrono per favorire l’ascesa di Uno.
Non ne faccio una questione politica, non mi interessa che si chiami Berlusconi o Pippo Franco.
Mi interessa capire se al di là di soldi ,carriera , favoritismi politici, agevolazioni , leggi ad personam , esiste qualcosa di più che ti fa accettare di spalmare la tua dignità di persona prima e di professionista poi.
Mi interessa capire perché il mondo gira al contrario .
Mi interessa il processo che Saramago, , definirebbe “ manipolazione” : ovvero quando si scopre che le vecchie procedure ,le vecchie idee non sono più utili e quindi vengono sposate nuove idee in un contesto in cui senza saperlo (a volte) si viene manipolati e messi al servizio di qualcosa… oppure si preferisce (spesso) mettersi a 90 ° per amare il potente tuo come te stesso (anzi pure meglio)
Esiste un codice deontologico ? Ignoriamolo ( penso ai giornalisti)
Esiste una costituzione? Ignoriamola ( penso a avvocati e Avvocatura di Stato)
Esiste una costituzione ? Abbattiamola ( penso a un certo Presidenti del consiglio)
Esiste una legge sul falso in bilancio? Bisogna modernizzarsi .. Via !


Il problema della Manipolazione è che secondo me non contempla il danno inferto alla collettività.
E’ possibile nessuno di questi individui si focalizzi 5 minuti a pensare alle ripercussioni sulle nostre vite quotidiane, il tutto per favorire Uno?
Uno non basta più per giustificare la mancanza di sdegno davanti a tutto questo , la mancanza di un limite.
Il vero dramma è che in realtà tutto questo non lo abbiamo mai contemplato neanche noi.