Sembra ancora ferma al Senato la legge sulle intercettazioni, che era stata approvata dalla Camera nel 11 Giugno scorso . Difatti avendo subito ulteriori modifiche dopo il campanello d’allarme del Presidente Napolitano il quale,contrariamente a quanto previsto dalla legge, minacciò di non firmare la legge nel suo testo originario , Il ddl dunque sembra destinato a subire rallentamenti e soprattutto a una brusca retromarcia
Passiamo ora ad analizzare le modifiche che sono state apportate al testo, che dunque dovrebbe a breve tornare alla Camera per essere approvato nella sua nuova forma :
Sono cancellati gli “ evidenti indizi di colpevolezza “ ( abolita la modifica al comma 1 ; art. 267 c.p.p) come condizione necessaria per autorizzare l’intercettazione : il ministro Alfano, con l’ausilio di giornalisti e soprattutto di magistrati ( lui è solo laureato in legge ) , ha scoperto che l’intercettazione di fatto sarebbe stata inutile se autorizzata soltanto dopo la certezza di colpevolezza del fortunato malvivente,carpita chissà come. Viene in tal modo ripristinata la condizione di “ gravi indizi di reato” necessaria per autorizzare l’intercettazione
Vengono aggiunte due novità , l’una e l’altra palesemente incostituzionali : 1) qualora venga intercettato un criminale che parla con un parlamentare il Pm deve bloccare l’intercettazione e chiedere l’autorizzazione al Parlamento ( al Parlamento , non alla camera di appartenenza !) ; mentre per legge i meccanismi di autorizzazione e proroga delle intercettazioni debbono essere sorvegliati solo dal Gip . Dunque un intercettato che parla con un parlamentare ( ad esempio ricordiamo le conversazioni Berlusconi- Innocenzi ) in cui potrebbero esserci indizi di reato, il pm una volta scoperto che c’è di mezzo un parlamentare deve bloccare l’intercettazione e chiedere autorizzazione per proseguire al Parlamento . Nel contempo l’onorevole potrà avvertite il suo interlocutore delle intercettazioni e, con una certa probabilità, il Parlamento potrebbe non autorizzare il Pm. Stessa regola vale anche per i tabulati telefonici dei parlamentari in questione ( comma 22) : Per acquisire un tabulato devo sapere ,tramite apposita palla di vetro,che appartiene ad un parlamentare e chiedere l’autorizzazione al Parlamento .
La seconda novità prevede l’impossibilità sia per ogni privato cittadino che per i magistrati di registrare o filmare le proprie conversazioni a meno che non emerga una notizia di reato . Dunque se io per tutelarmi decido di registrare un esame orale universitario o una conversazione compromettente con un professore , rischio una pena che va da 6 mesi a 4 anni di reclusione . Stessa pena per il magistrato che decida di piazzare cimici in appartamenti o automobili ( di fatto si ostacolano le intercettazioni ambientali).
Il resto della “controriforma” come la definisce Ingroia , rimane invariato in tutta la sua incostituzionalità dunque :
Contrariamente a quanto previsto dal principio costituzionale di “ obbligatorietà dell’azione penale “ le intercettazioni potranno durare al massimo 60 giorni ( tempo inferiore a quello concesso per per chiudere le indagini preliminari) . Inoltre è previsto , dalla legge vigente, che per ogni utenza deve essere emesso un decreto , e un altro ancora per ottenere poi le proroghe delle intercettazioni ,sempre per ciascuna utenza . Ma se il limite è di 60 giorni , che fine faranno le proroghe? Come farà il Gip a esercitare il suo mandato? Inoltre la nuova legge prevede che “ la toga che lascia pubblicamente dichiarazioni sul procedimento deve essere sostituito se indagato per rivelazione del segreto d’ufficio” .
Ancora, in barba all’Articolo 270 del Codice di procedura penale il contenuto delle intercettazioni non potrà più essere usato in un altro procedimento penale “ principio di incomunicabilità delle intercettazioni fra procedimenti penali diversi” dunque tra l’altro in contraddizione con il comma 1 art. 267 della presente “riforma” non si potrà chiedere un’intercettazione portando come prova della sua necessità il contenuto di un’altra intercettazione, che invece potrebbe contenere appunto “ indizi di reato”.
Tutte queste modifiche ,come possiamo intuire servono a tutt’altro che tutelare la sicurezza del cittadino, sembrano, così a pensar male , di costituire un vero e proprio percorso a ostacoli per magistrati e forze di polizia . Spesso il ministro Alfano ha argomentato la necessità della riforma sostenendo che la spesa per le intercettazioni in Italia è troppo alta, mentre invece con il sostegno di troppi in Italia permane il vizio di tenere in piedi altri sistemi molto più costosi e molto molto meno utili delle intercettazioni, che invece la loro storia ci ha rivelato essere fondamentali.
Per giungere a conclusione , la ciliegina sulla torta è rappresentata dal bavaglio imposto all’informazione; inutile dire anch’essa palesemente incostituzionale . Difatti : contrariamente all’articolo 21 della Costituzione e dell’articolo 19 della Convenzione Internazionale dei diritti dell’uomo la quale recita “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
La nuova legge sulle intercettazioni impone il divieto di pubblicazione delle intercettazioni ; secondo il comma 2- bis art. 114 Cp.p : “ è vietata la pubblicazione anche parziale ,per riassunto o nel contenuto della documentazione e degli atti relativi a conversazioni,anche telefoniche o a flussi di comunicazioni informatiche o telematiche .. anche se non più coperti sa segreto fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’ udienza preliminare “ che di fatto abbiamo visto coincide con lo stop all’intercettazione.
Dunque non si potrà più pubblicare nulla sui giornali , neanche i nomi e le immagini dei magistrati che sono impegnati nel processo ( comma 6- ter) ; e ,neanche parzialmente , le richieste di ordinanze emesse in materia di custodia cautelare ( 2- ter) . Significa che se è stato emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti del mio vicino di casa ritenuto pericoloso, io non ho il diritto di saperlo.
Pena previste in caso di violazione : per i giornalisti sono 2 mesi di carcere più 10 mila euro di multa ,oltre alla sospensione dalla professione ( a seguire un tot di sospensioni c’è l’espulsione). Un editore invece che decide di pubblicare materiale suddetto rischia una pena pecuniaria di 500 mila euro ad articolo in quanto ritenuto responsabile dell’operato dei suoi giornalisti.
Ora non si può fare altro che attendere che anche questa leggina venga bloccata dalla Consulta ,e non sarebbe ne la prima volta né l’ultima, visto che a quanto pare la cosa che riesce meglio a questi signori è concepire ipotesi di riforme che poi vengono puntualmente bocciate per anti costituzionalità. Forse è ora che il Paese si svegli e noti che c’è un vero e proprio puzzle di leggi ( non solo questa) che messe insieme riuscirebbe a minare alla perfezione il lavoro della magistratura e magari qualcuno un po’ più acuto potrebbe pensare che il tutto faccia parte di un piano , un vero e proprio disegno organizzato. Ma tranquilli quel qualcuno molto probabilmente è solo un mascalzone.
Grazie a..
Antonio Ingroia “C’era una volta l’intercettazione” Stampa alternativa /Nuovi Equilibri 2009 - Articolo di Antonella Mascali “ L’ordine ai colonnelli : chiudere la partita entro due settimane” ,pubblicato sul “Fatto Quotidiano” del 1 Aprile 2010- Bruno Tinti “ La fabbrica dei reati” “Fatto Quotidiano” 1 Aprile 2010- Marco Travaglio “Schifate” pubblicato sul “Fatto Quotidiano” del 21 Aprile 2010 -
sabato 24 aprile 2010
martedì 20 aprile 2010
Il sogno erotico di Berlusconi
Le velinee?? Naaaa
Le escor?? Naaa
Il vero sogno erotico di Berlusconi come avete avuto modo certamente di notare in questi giorni è quello di diventare Presidente della Repubblica .
Un vecchio sogno nel cassetto che il Premier sta rispolverando dopo aver accennato mesi fa all'idea, ma che fungerebbe, nel caso potesse realizzarsi , da chiusura perfetta del cerchio. Il grande cerchio della sua vita.
Molti su Facebook si stanno lamentando si stanno aprendo petizioni dove la gente sostiene di non volere Berlusconi Presidente della Repubblica perchè : " è antipatico e mafioso " e non è amato da tutto il popolo , mentre il Presidente della repubblica è il presidente di tutti.
Vorrei delucidare ai miei coetani e non con qualche piccolo dettaglio per cui davvero ci dobbiamo opporre a questo scempio
Il presidente della repubblica ha L'IRRESPONSABILITA' PER QUALSIASI ATTO COMPIUTO NELL'ESERCIZIO DELLE SUE FUNZIONI ,eccetto per il reato di Alto Tradimento nei confronti della Repubblica e di Attentato alla Costituzione.
Per quanto riguarda illeciti compiuti fuori dall'esercizio delle funzioni interviene la giustizia ordinaria.
Il Presidente della Repubblica ,per definizione dovrebbe essere super partes... e in questo ci siamo perchè quando si tratta di curare i suoi interessi il premieri non fa discriminazione di partito è perfettamente super partes,fratellizando con tutti coloro che possono garantirgli ciò che vuole.
Il Presidente della Repubblica può nominare durante il suo mandato ( 7 anni) 5 senatori a vita ( aumentabili) ("per aver illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario" art. 59, comma 2 Cost.)
Io vi tiro fuori il mio exit pool personale alcuni tra quelli che potrebbero godere di immunità parlamentare a vita,prendete nota : 1) senatore a vita Marcello Dell'Utri 2) Sen. a vita Fedele Cofalonieri 3) Cesare Previti 4 ) Emilio Fede ..
Altro dettaglio è che Berlusconi di fatto non può essere considerato Presidente della Repubblica, o almeno non di questa Repubblica poichè la sua figura consiste nel "rappresentare l'unità nazionale ",mentre la coaolizione che appoggia Berlusconi è determinata ad ottenere una riforma federale dello Stato italiano.
Dimentichiamoci anche che il Presidente della Repubblica può :
-dichiarare lo stato di guerra
-autorizzare la presentazione in Parlamento dei disegni di legge governativi;
-emanare i decreti-legge, i decreti legislativi e i regolamenti adottati dal governo;
nominare alcuni funzionari statali di alto grado;
-presiedere il Consiglio Supremo di Difesa (CSD) e detenere il comando delle forze armate, benché in qualità di ruolo di garanzia, non di comando effettivo;
-decretare lo scioglimento di consigli regionali e la rimozione di presidenti di regione.. e tanti altri
Questi sono i motivi fondamentali per cui Berlusconi vuole diventare Presidente di tutti gli italiani, apportanto però dovute modificazioni che gli concedano di avere più potere e più immunità.
Le escor?? Naaa
Il vero sogno erotico di Berlusconi come avete avuto modo certamente di notare in questi giorni è quello di diventare Presidente della Repubblica .
Un vecchio sogno nel cassetto che il Premier sta rispolverando dopo aver accennato mesi fa all'idea, ma che fungerebbe, nel caso potesse realizzarsi , da chiusura perfetta del cerchio. Il grande cerchio della sua vita.
Molti su Facebook si stanno lamentando si stanno aprendo petizioni dove la gente sostiene di non volere Berlusconi Presidente della Repubblica perchè : " è antipatico e mafioso " e non è amato da tutto il popolo , mentre il Presidente della repubblica è il presidente di tutti.
Vorrei delucidare ai miei coetani e non con qualche piccolo dettaglio per cui davvero ci dobbiamo opporre a questo scempio
Il presidente della repubblica ha L'IRRESPONSABILITA' PER QUALSIASI ATTO COMPIUTO NELL'ESERCIZIO DELLE SUE FUNZIONI ,eccetto per il reato di Alto Tradimento nei confronti della Repubblica e di Attentato alla Costituzione.
Per quanto riguarda illeciti compiuti fuori dall'esercizio delle funzioni interviene la giustizia ordinaria.
Il Presidente della Repubblica ,per definizione dovrebbe essere super partes... e in questo ci siamo perchè quando si tratta di curare i suoi interessi il premieri non fa discriminazione di partito è perfettamente super partes,fratellizando con tutti coloro che possono garantirgli ciò che vuole.
Il Presidente della Repubblica può nominare durante il suo mandato ( 7 anni) 5 senatori a vita ( aumentabili) ("per aver illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario" art. 59, comma 2 Cost.)
Io vi tiro fuori il mio exit pool personale alcuni tra quelli che potrebbero godere di immunità parlamentare a vita,prendete nota : 1) senatore a vita Marcello Dell'Utri 2) Sen. a vita Fedele Cofalonieri 3) Cesare Previti 4 ) Emilio Fede ..
Altro dettaglio è che Berlusconi di fatto non può essere considerato Presidente della Repubblica, o almeno non di questa Repubblica poichè la sua figura consiste nel "rappresentare l'unità nazionale ",mentre la coaolizione che appoggia Berlusconi è determinata ad ottenere una riforma federale dello Stato italiano.
Dimentichiamoci anche che il Presidente della Repubblica può :
-dichiarare lo stato di guerra
-autorizzare la presentazione in Parlamento dei disegni di legge governativi;
-emanare i decreti-legge, i decreti legislativi e i regolamenti adottati dal governo;
nominare alcuni funzionari statali di alto grado;
-presiedere il Consiglio Supremo di Difesa (CSD) e detenere il comando delle forze armate, benché in qualità di ruolo di garanzia, non di comando effettivo;
-decretare lo scioglimento di consigli regionali e la rimozione di presidenti di regione.. e tanti altri
Questi sono i motivi fondamentali per cui Berlusconi vuole diventare Presidente di tutti gli italiani, apportanto però dovute modificazioni che gli concedano di avere più potere e più immunità.
sabato 10 aprile 2010
Rinculo alla grande ...con la solita competenza firmata Gelmini.
Articolo di Elisabetta Reguitti ; " Il Fatto Quotidiano" 10 Aprile 2010
La bufala elettorale della Gelmini svelata di fronte al Tar
Le quote per i bimbi stranieri nelle classi crollano al primo ricorso
Tetto del 30% di stranieri per classe? Come non detto . Passate le elezioni non serve più attirare elettori e dunque l'annuncio -di Febbraio- del Ministro Mariastella Gelmini su " il limite previsto che entrerà in vigore in modo graduale e favorirà l'integrazione ", ad Aprile viene ridimensionato come " documento che non ha un'efficacia normativa generale ed esterna , non può essere considerata atto regolamentare". Proprio cosi : prima si è urlato alla necessità di risolvere una volta per tutte il problema delle "classi ghetto"imponendo un tetto rigido.
Poi i problemi comunque restano ma intanto il ministero si tutela dicendo che si trattava di indicazioni interne.
Ieri si è svolta la prima udienza per il primo ricorso presentato a Febbraio da due mamme ( di nazionalità egiziana e rumena) contro il tetto di alunni stranieri nelle classi proposto per l'appunto dal Ministro Gelmini. Inseme alle due signore anche l'Asgi e l'Onlus Avvocati per Niente . Nel ricorso si chiedeva al giudice di imporre l'accettazione delle domande di iscrizione di tutti gli alunni stranieri con le medesime condizioni previste per gli italiani nonchè di dichiarare il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dal Miur e dalla sovraintendenza scolastica regionale nell'aver proposto modalità diverse di iscrizioni dei bambini a seconda della nazionalità.
Tutto inutile perchè ieri l'Avvocatura di Stato per il ministero dell'Istruzione ha sostenuto che si trattava solo di indicazioni interne per gli istituti ma che nessun bambino sarebbe stato obbligato a spostarsi da una classe all'altra in quanto straniero. In effetti già la circolare prevedeva che :"per l'iscrizione di alunni stranieri si dovranno realizzare accordi di rete tra le scuole e gli Enti locali ".
Ma allora che fine fa il tetto del 30 %? Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire cosa prevede questa che sembra essere stata una vera e propria bufala mediatica pre-elettorale con l'aggravante che l'ogetto è l'accesso alla scuola pubblica . Gli uffici scolastici regionali,di intesa con gli Enti territoriali,comunque, potranno autonomamente definire quanti bambini stranieri per classe si potranno iscrivere alle scuole della propria zona di competenza. Il limite del 30 % potrà essere innalzato ,dall'ufficio scolastico, a fronte della presenza di alunni stranieri ( come può frequentemente accadere nelo caso di quelli nati in Italia ) già in possesso delle adeguate conoscenze linguistiche . ma se l'ufficio scolastico non autorizza dove va l'alunno straniero "eccedente"? E chi accerta all'atto di iscrizione le competenze linguistiche ? Un ulteriore passaggio, sempre secondo la difesa del ministero , è che la circolare non pone vincoli ai genitori rispetto l'iscrizione a scuola dei propri figli ma fissa piuttosto l'obiettivo di indurre le scuole ad attivare "criteri di carattere organizzativo esterno al fine di ottenere uan equilibrata distribuzione degli allievi con cittadinanza non italiana tra istituti che esistono sullo stesso territorio" . Quindi ?
Pulmini che spostano i bambini da una scuola all'altra? Insomma questo rischia di essere un autentico enigma da sciogliere.
Circolari -dette anche indicazioni interne-che più che aiutare hanno creato un gran scompiglio tra gli stessi dirigenti scolastici e a tutto ciò va aggiunto anche il fatto che " nelle indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana " il ministero prevede di assegnare risorse finanziarie ad hoc alle scuole per l'inserimento dei bambini stranieri e ulteriori finanziamenti saranno previsti per le scuole dei territori con alta presenza di cittadini stranieri" . Un ottima notizia ma che purtroppo agli insegnanti abituati a dover combattere con i tagli quotidiani suona piuttosto come un ulteriore inutile annuncio solo di natura politica.
La vicenda prosegue : l'11 Maggio il dirigente dell'ufficio scolastico regionale lombardo dovrà spiegare al giudice cosa sta effettivamente accadendo nelle scuole.
La bufala elettorale della Gelmini svelata di fronte al Tar
Le quote per i bimbi stranieri nelle classi crollano al primo ricorso
Tetto del 30% di stranieri per classe? Come non detto . Passate le elezioni non serve più attirare elettori e dunque l'annuncio -di Febbraio- del Ministro Mariastella Gelmini su " il limite previsto che entrerà in vigore in modo graduale e favorirà l'integrazione ", ad Aprile viene ridimensionato come " documento che non ha un'efficacia normativa generale ed esterna , non può essere considerata atto regolamentare". Proprio cosi : prima si è urlato alla necessità di risolvere una volta per tutte il problema delle "classi ghetto"imponendo un tetto rigido.
Poi i problemi comunque restano ma intanto il ministero si tutela dicendo che si trattava di indicazioni interne.
Ieri si è svolta la prima udienza per il primo ricorso presentato a Febbraio da due mamme ( di nazionalità egiziana e rumena) contro il tetto di alunni stranieri nelle classi proposto per l'appunto dal Ministro Gelmini. Inseme alle due signore anche l'Asgi e l'Onlus Avvocati per Niente . Nel ricorso si chiedeva al giudice di imporre l'accettazione delle domande di iscrizione di tutti gli alunni stranieri con le medesime condizioni previste per gli italiani nonchè di dichiarare il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dal Miur e dalla sovraintendenza scolastica regionale nell'aver proposto modalità diverse di iscrizioni dei bambini a seconda della nazionalità.
Tutto inutile perchè ieri l'Avvocatura di Stato per il ministero dell'Istruzione ha sostenuto che si trattava solo di indicazioni interne per gli istituti ma che nessun bambino sarebbe stato obbligato a spostarsi da una classe all'altra in quanto straniero. In effetti già la circolare prevedeva che :"per l'iscrizione di alunni stranieri si dovranno realizzare accordi di rete tra le scuole e gli Enti locali ".
Ma allora che fine fa il tetto del 30 %? Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire cosa prevede questa che sembra essere stata una vera e propria bufala mediatica pre-elettorale con l'aggravante che l'ogetto è l'accesso alla scuola pubblica . Gli uffici scolastici regionali,di intesa con gli Enti territoriali,comunque, potranno autonomamente definire quanti bambini stranieri per classe si potranno iscrivere alle scuole della propria zona di competenza. Il limite del 30 % potrà essere innalzato ,dall'ufficio scolastico, a fronte della presenza di alunni stranieri ( come può frequentemente accadere nelo caso di quelli nati in Italia ) già in possesso delle adeguate conoscenze linguistiche . ma se l'ufficio scolastico non autorizza dove va l'alunno straniero "eccedente"? E chi accerta all'atto di iscrizione le competenze linguistiche ? Un ulteriore passaggio, sempre secondo la difesa del ministero , è che la circolare non pone vincoli ai genitori rispetto l'iscrizione a scuola dei propri figli ma fissa piuttosto l'obiettivo di indurre le scuole ad attivare "criteri di carattere organizzativo esterno al fine di ottenere uan equilibrata distribuzione degli allievi con cittadinanza non italiana tra istituti che esistono sullo stesso territorio" . Quindi ?
Pulmini che spostano i bambini da una scuola all'altra? Insomma questo rischia di essere un autentico enigma da sciogliere.
Circolari -dette anche indicazioni interne-che più che aiutare hanno creato un gran scompiglio tra gli stessi dirigenti scolastici e a tutto ciò va aggiunto anche il fatto che " nelle indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana " il ministero prevede di assegnare risorse finanziarie ad hoc alle scuole per l'inserimento dei bambini stranieri e ulteriori finanziamenti saranno previsti per le scuole dei territori con alta presenza di cittadini stranieri" . Un ottima notizia ma che purtroppo agli insegnanti abituati a dover combattere con i tagli quotidiani suona piuttosto come un ulteriore inutile annuncio solo di natura politica.
La vicenda prosegue : l'11 Maggio il dirigente dell'ufficio scolastico regionale lombardo dovrà spiegare al giudice cosa sta effettivamente accadendo nelle scuole.
martedì 6 aprile 2010
Gelmini the genius : forse è convinta di giocare a Monopoli...
Riporto qui l’articolo di Erminia della Frattina uscito sul Fatto Quotidiano di oggi
Supplenti e bidelli pagati dai genitori
Un buco da 5 milioni di euro , insegnanti e bidelli che non prendono lo stipendio da Gennaio. E’ La situazione drammatica delle scuole nel Padovano tra licei, tecnici professionali e istituti comprensivi . Per loro mancano cinque milioni dal Ministero del Tesoro per ripianare le spese ordinarie tra esami di maturità supplenze, materiali scolastici e di laboratorio .
“E’una cifra anticipata come tutti gli anni dagli Istituti per pagare il normale funzionamento del regime scolastico- racconta il dirigente del liceo scientifico Cornaro Massimo Vezzaro, 900 studenti e un credito verso lo Stato di almeno centomila euro – tra supplenze ,esami di maturità , materiale per i laboratori . Di solito anche alla spicciolata ma le risorse anticipate delle scuole arrivano dal ministero .Quest’anno però con i tagli voluti dalla Gelmini arriva poco o nulla , e noi abbiamo grattato il fondo del barile”.
Insomma gli istituti scolastici sono rimasti a secco , così se un insegnante si ammala improvvisamente non ci sono soldi per pagare un supplente.
La soluzione rimediata alla meno peggio fa venire i brividi soprattutto nell’ottica del diritto allo studio di cui parla la Costituzione . “ Se un docente ci avverte che sarà assente abbiamo due possibilità – dice Vezzaro- distribuire piccoli gruppi di studenti nelle diverse classi che già stanno facendo lezione provocando disagi e rallentamenti sul programma, ma è la soluzione meno praticata , o radunare la classe senza insegnante con un’altra magari di pari età nell’aula magna”.
Significa 50- 60 ragazzi per un’insegnante sola costretta a fare lezione improvvisando argomenti di interesse comune , o spesso preoccupata solo di mantenere l’ordine tra tanti adolescenti .
In più a volte gli insegnanti si rifiutano di fare supplenze perché il fondo chiamato “ delle ore eccedenti” destinato a questi casi è fermo dal 2008 , quindi i docenti farebbero supplenza gratis.
“ L’unica soluzione è pagare i supplenti con i soldi delle famiglie “ va al sodo Daria Zangirolami dirigente del Tito Livio , il prestigioso liceo classico padovano che ha diplomato il Presidente Giorgio Napolitano e l’economista Luigi Zingales .La preside , che in accordo con studenti e genitori ha programmato tre giorni di sospensione delle attività scolastiche per attirare l’attenzione sull’emergenza spiega:
“Ogni scuola superiore fa versare un contributo volontario alle famiglie all’inizio dell’anno , dai 100 ai 150 euro a famiglia destinati in realtà ad attività formative come teatro ,uscite didattiche, attrezzatura per laboratori ,materiale scolastico. Purtroppo per pagarci le supplenze abbiamo attinto da queste risorse insomma se le sono pagate le famiglie ,altrimenti le classi rimanevano scoperte anche per periodi lunghi di assenza dell’insegnante titolare”.
Come se non bastasse ,ora la coperta è talmente corta che in diversi istituti ci sono supplenti e personale non docente che non percepiscono lo stipendio da Gennaio .Uno di questi è il Cornaro dove un insegnante e un tecnico ausiliario non prendono la busta paga da tre mesi e coprono supplenze che dureranno fino alla fine dell’anno scolastico . “ in più sono persone mature, con famiglie alle spalle, quindi è ancora più imbarazzante e grave per noi “ sottolinea Vezzaro il quale a sua volta è in credito col ministero : “ anche tutti noi dirigenti in Veneto abbiamo una parte di stipendio che dal 2007 a oggi non ci è mai stata versata”.
Il paradosso è che proprio la consulta dei dirigenti di Padova, un organismo volontario al quale aderisce oltre il 50 % degli attuali dirigenti di servizio ,ha consigliato ai supplenti che non percepisco no stipendio da mesi di rivolgersi alla magistratura , di fare causa. “Ci sembra l’unica soluzione se non arrivano i soldi – conclude Vezzaro –almeno con un’ingiunzione di pagamento emanata dal giudice sarà più facile per noi andare al ministero del Tesoro per chiedere di saldare i conti “.
Anche i presidenti dei consigli di istituto,organismo formato dai genitori ,hanno deciso di consorziarsi e di formare una rete permanente che riunisce, ogni quindici giorni, assieme ai dirigenti scolastici e agli alunni.
Insieme stanno organizzando uno sciopero generale in tutte le scuole del Veneto per protestare contro le sforbiciate selvagge e la situazione finanziaria in cui versano gli istituti scolastici.
Erminia della Frattina
… Mi risparmio ogni commento per non rischiare di dovermi auto censurare.
Supplenti e bidelli pagati dai genitori
Un buco da 5 milioni di euro , insegnanti e bidelli che non prendono lo stipendio da Gennaio. E’ La situazione drammatica delle scuole nel Padovano tra licei, tecnici professionali e istituti comprensivi . Per loro mancano cinque milioni dal Ministero del Tesoro per ripianare le spese ordinarie tra esami di maturità supplenze, materiali scolastici e di laboratorio .
“E’una cifra anticipata come tutti gli anni dagli Istituti per pagare il normale funzionamento del regime scolastico- racconta il dirigente del liceo scientifico Cornaro Massimo Vezzaro, 900 studenti e un credito verso lo Stato di almeno centomila euro – tra supplenze ,esami di maturità , materiale per i laboratori . Di solito anche alla spicciolata ma le risorse anticipate delle scuole arrivano dal ministero .Quest’anno però con i tagli voluti dalla Gelmini arriva poco o nulla , e noi abbiamo grattato il fondo del barile”.
Insomma gli istituti scolastici sono rimasti a secco , così se un insegnante si ammala improvvisamente non ci sono soldi per pagare un supplente.
La soluzione rimediata alla meno peggio fa venire i brividi soprattutto nell’ottica del diritto allo studio di cui parla la Costituzione . “ Se un docente ci avverte che sarà assente abbiamo due possibilità – dice Vezzaro- distribuire piccoli gruppi di studenti nelle diverse classi che già stanno facendo lezione provocando disagi e rallentamenti sul programma, ma è la soluzione meno praticata , o radunare la classe senza insegnante con un’altra magari di pari età nell’aula magna”.
Significa 50- 60 ragazzi per un’insegnante sola costretta a fare lezione improvvisando argomenti di interesse comune , o spesso preoccupata solo di mantenere l’ordine tra tanti adolescenti .
In più a volte gli insegnanti si rifiutano di fare supplenze perché il fondo chiamato “ delle ore eccedenti” destinato a questi casi è fermo dal 2008 , quindi i docenti farebbero supplenza gratis.
“ L’unica soluzione è pagare i supplenti con i soldi delle famiglie “ va al sodo Daria Zangirolami dirigente del Tito Livio , il prestigioso liceo classico padovano che ha diplomato il Presidente Giorgio Napolitano e l’economista Luigi Zingales .La preside , che in accordo con studenti e genitori ha programmato tre giorni di sospensione delle attività scolastiche per attirare l’attenzione sull’emergenza spiega:
“Ogni scuola superiore fa versare un contributo volontario alle famiglie all’inizio dell’anno , dai 100 ai 150 euro a famiglia destinati in realtà ad attività formative come teatro ,uscite didattiche, attrezzatura per laboratori ,materiale scolastico. Purtroppo per pagarci le supplenze abbiamo attinto da queste risorse insomma se le sono pagate le famiglie ,altrimenti le classi rimanevano scoperte anche per periodi lunghi di assenza dell’insegnante titolare”.
Come se non bastasse ,ora la coperta è talmente corta che in diversi istituti ci sono supplenti e personale non docente che non percepiscono lo stipendio da Gennaio .Uno di questi è il Cornaro dove un insegnante e un tecnico ausiliario non prendono la busta paga da tre mesi e coprono supplenze che dureranno fino alla fine dell’anno scolastico . “ in più sono persone mature, con famiglie alle spalle, quindi è ancora più imbarazzante e grave per noi “ sottolinea Vezzaro il quale a sua volta è in credito col ministero : “ anche tutti noi dirigenti in Veneto abbiamo una parte di stipendio che dal 2007 a oggi non ci è mai stata versata”.
Il paradosso è che proprio la consulta dei dirigenti di Padova, un organismo volontario al quale aderisce oltre il 50 % degli attuali dirigenti di servizio ,ha consigliato ai supplenti che non percepisco no stipendio da mesi di rivolgersi alla magistratura , di fare causa. “Ci sembra l’unica soluzione se non arrivano i soldi – conclude Vezzaro –almeno con un’ingiunzione di pagamento emanata dal giudice sarà più facile per noi andare al ministero del Tesoro per chiedere di saldare i conti “.
Anche i presidenti dei consigli di istituto,organismo formato dai genitori ,hanno deciso di consorziarsi e di formare una rete permanente che riunisce, ogni quindici giorni, assieme ai dirigenti scolastici e agli alunni.
Insieme stanno organizzando uno sciopero generale in tutte le scuole del Veneto per protestare contro le sforbiciate selvagge e la situazione finanziaria in cui versano gli istituti scolastici.
Erminia della Frattina
… Mi risparmio ogni commento per non rischiare di dovermi auto censurare.
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