lunedì 9 novembre 2009

Arrivo in ritardo... ma arrivo anche io

L’altro giorno ho letto sul “Fatto Quotidiano” un articolo del giornalista , in questo caso non giornalista , Marco Travaglio sulla questione dei crocefissi nelle classi.


Dopo di che mi è capitato di leggere un altro post, che ho poi condiviso su Facebook per la sua splendida ironia..

Ora comunque la si pensi , vuoi o non vuoi la croce, il crocefisso o il Gesù , che sia realmente o meno esistito è un simbolo religioso , un culto religioso un qualche cosa che appartiene alla fede.

E la fede è una cosa che appartiene al privato di ognuno di noi.

Però c’è una cosa che mi fa incazzare. Io non sono nè favorevole , nè contraria per pochi semplici motivi:

Il primo è che la scuola , come tutti gli ambienti pubblici ,svolge funzioni teoricamente di pubblico servizio e appartiene allo Stato. Lo Stato per definizione della nostra stessa Costituzione è laico.

Non è compito della scuola sobbarcarsi l’educazione civile e religiosa dei bambini . E’ un compito dei genitori , che possono educare i propri figli scegliendo fra un’alta gamma di valori più o meno di moda ( Anche se ogni tanto dimenticano persino di averli fatti , e che sono figli loro).

Qualcuno ha detto che Gesù è un personaggio realmente esistito e nella storia dell’umanità è stato uno spartiacque introducendo concetti e valori che nessuno mai aveva annunciato . I valori da lui impartiti vanno ricordati , e per questo la croce è un monito.
Ma se è per questo perché non creare delle mini statue anche di Benjamin Franklin ? o di Giulio Cesare contro Pomeo ?
Quello che intendo dire è che questi artefatti sono niente se non c’è una solida cultura che li sorregge.

Il nostro non è un popolo di religiosi, anche se è un popolo che è stato sempre influenzato dalla presenza della Chiesa. Lo stato più piccolo e più potente del mondo .

Come ebbe a dire Montanelli purtroppo gli italiani sono cattolici per tradizione , per cultura e non perché hanno una coscienza religiosa. E quello che succede ne è una continua dimostrazione .

Basta guardare l’amore e la coscienza religiosa dipinta sulle facce delle mamme che alle 8 di mattina ,incazzate nere nei loro suv portano i loro patrizi pargoli a scuola dalle suore o nelle scuole cattoliche Perché l’importante è che qualcuno insegni loro a dire la preghiera prima di mangiare … ovviamente.. Delle sante donne .Le stesse che la Domenica , quando capita sono in chiesa a battersi in petto a fare Mea culpa .

Noi siamo i primi a non avere rispetto per quella che fondamentalmente è la nostra fede ( per chi si ritiene cristiano  cattolico  ovviamente)

Lo vedo nel rapporto che gli italiani hanno persino con le chiese.

Entriamo in una Chiesa persino con il cellulare . Anche con la suoneria ,mancando di rispetto prima come fedeli , secondo come membri accolti da un’istituzione.

Manchiamo di rispetto verso il nostro prossimo ogni momento della nostra vita : sugli autobus , nei treni, negli ospedali, sul posto di lavoro , alla posta dove il fine ultimo della giornata è sopravvivere anche prevaricando.

A Natale andiamo a battere cassa a Gesù Cristo perché ci sentiamo in colpa perché in fondo l’aria natalizia ti richiama un po’ all’ovile.

Siamo un paese in cui il crocefisso è solo un pretesto per una nuova discriminazione ; perché fondamentalmente di quel pezzo di legno non frega niente a nessuno.

2 commenti:

  1. E' la presenza del Vaticano in Italia che ci frega. Altri paesi, come la Spagna, con un sentimento religioso più diffuso del nostro, sono però assai meno influenzati dalla chiesa.

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  2. Quando certi comportamenti tipo vengono imposti o un'istituzione si impone violentemente per incidere sulla vita dei cittadini , un sentimento non può essere vissuto come spontaneo , proprio , gratuito,fatto solo di dedizione.

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